Il lavoro preliminare della linea di ricerca consiste nella raccolta di informazioni sul numero e lo stato delle principali collezioni di germoplasma presenti sul territorio italiano e all’attualizzazione dell’elenco delle varietà conservate, anche in relazione al registro nazionale dei fruttiferi. Dopo la selezione di alcune varietà rappresentative, verrà realizzata la caratterizzazione genetica e biochimica e saranno realizzati degli approfondimenti sulle loro caratteristiche nutraceutiche e sulla suscettibilità alle contaminazioni in post-raccolta.

In un generale contesto di rilancio della mandorlicoltura, esiste l’esigenza della messa a punto della tecnica colturale nelle moderne forme intensive di coltivazione. Saranno valutati comparativamente alcuni itinerari tecnici per la messa a punto della gestione ottimale del frutteto, comprendendo anche le possibilità di meccanizzazione in pre e post-raccolta. Anche l’aumento dell’efficienza d’uso dell’acqua è un imperativo della mandorlicoltura specializzata, realizzata nelle aree meridionali fisiologicamente prone alla carenza idrica.

Lo sviluppo di un vivaismo di elevata qualità e l’utilizzo di materiale certificato, rappresenta un aspetto prioritario per la coltura del mandorlo in Italia. Da una indagine preliminare condotta, si evince che esiste un interesse nella definizione di protocolli micropropagazione di cultivar di mandorlo da utilizzare franche di piede e di portinnesti resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici. Il P. webbii, specie spontanea segnalata a livello nazionale in Sicilia e Puglia, viene proposto come portinnesto per verificarne la resistenza agli stress abiotici (es. siccità).

Altra attività condotta nel progetto sarà la valutazione dello stato fitosanitario del germoplasma coltivato in alcune aree vocate del territorio nazionale, con particolare riferimento alle infezioni da virus, viroidi e fitoplasmi.