MADONNA
A cura di A. Nunziata, G. Gamba, A. Tomatis e D. Gentile
Le caratterizzazioni morfologiche dei rami delle diverse accessioni si presentano fortemente eterogenee relativamente ai caratteri di spessore e lunghezza dei rami ma abbastanza omogenee per i caratteri relativi a disposizione delle foglie e, in misura minore, al numero delle lenticelle e colore del ramo. In questo caso, l’ambiente pedoclimatico ed il differente portinnesto hanno probabilmente influito molto sulla determinazione dei caratteri osservati.
ACCESSIONE |
3-RAMO DELLA STAGIONE CORRENTE: SPESSORE
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4-RAMO DELLA STAGIONE CORRENTE: LUNGHEZZA DEGLI INTERNODI
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5-RAMO DELLA STAGIONE CORRENTE: DISPOSIZIONE DELLE FOGLIE
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6-RAMO DELLA STAGIONE CORRENTE: COLORE DELLA PARTE SUPERIORE DEL RAMO
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7-RAMO DELLA STAGIONE CORRENTE: DENSITÀ DELLE LENTICELLE
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MADONNA IN CONSERVAZIONE A CHIUSA DI PESIO
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MADONNA IN CONSERVAZIONE A SERSALE
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FONTI BIBLIOGRAFICHE
Le informazioni sono state prevalentemente reperite nel volume II dell’Atlante dei Fruttiferi Autoctoni Italiani a cura di Carlo Fideghelli, dove compare nell’elenco delle cultivar B (pag 656-657).
Nell’Inventory of Chestnut Research, Germplasm and References, curato nel 2001 da G. Bounous e collaboratori per la FAO nell’ambito dell’Interregional Cooperative Research Network on Nuts (ESCORENA) del FAO Regional Office for Europe, la cultivar risulta conservata presso il Dipartimento di Produzione Vegetale, sezione Coltivazioni Arboree, Via Celoria 2 – 20133 Milano, presso il Dipartimento ortoflorofrutticoltura, Università di Firenze, Via G. Donizetti 6 – 50144 Firenze, presso l’Istituto Miglioramento Genetico Piante Forestali, CNR, Via Atto Vannucci, 13 – 50134 Firenze e presso il Dipartimento di Colture Arboree, Università di Torino, Via Leonardo da Vinci, 44 – 10095 Grugliasco (TO), cui fa capo la collezione di Chiusa di Pesio.
Nel libro Il castagno – Risorsa multifunzionale in Italia e nel mondo a cura di Giancarlo Bonous (Edagricole, Milano 2014) è presente una tabella descrittiva delle principali cultivar piemontesi (pag. 291), da cui sono ricavati parte dei dati riportati in questa scheda e foto anche di confronto con altre 9 castagne e marroni cuneesi e ibridi (pag. 290 e 293).
Nel lavoro Mellano, M.G., Beccaro, G.L., Donno, D. et al. Castanea spp. biodiversity conservation: collection and characterization of the genetic diversity of an endangered species. Genet Resour Crop Evol 59, 1727–1741 (2012). https://doi.org/10.1007/s10722-012-9794-x sono riportati i risultati di analisi molecolari con 7 marcatori SSR che evidenziano l’unicità genotipica di questa cultivar, pur se lo specifico profilo allelico non è riportato.
CURIOSITÀ
La cultivar è stata utilizzata come parentale suscettibile in uno studio che ha consentito di mappare il gene che conferisce la resistenza al cinipide galligeno in alcuni ibridi euro-giapponesi in una precisa zona del gruppo di linkage K (cromosoma 3).
Torello Marinoni et al. Development of High-Density Genetic Linkage Maps and Identification of Loci for Chestnut Gall Wasp Resistance in Castanea spp. Plants (Basel). 2020 Aug 18;9(8):1048. https://doi.org/10.3390/plants9081048